Bari è nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di san Nicola. Tale privilegio ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente. E dotata di un aeroporto splendidamente connesso con tutta l'Europa e di una stazione dove Ferrovie dello Stato incontrano altre compagnie di trasporto locali, per condurvi in ogni angolo di Puglia.
Bari ha una solida tradizione mercantile e da sempre è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est europeo e il Medio Oriente. Il suo porto è oggi il maggiore scalo passeggeri del Mar Adriatico. Dal 1930 si tiene a Bari la Fiera del Levante.
Il peculiare centro storico (la cosiddetta Barivecchia) è permeato di una storia millenaria e si contrappone all'ottocentesco quartiere murattiano dall'ordinata pianta a scacchiera, che meglio interpreta la tradizione commerciale della città. Da visitare quindi la Basilica di San Nicola e il Castello Normanno-Svevo ed il Museo Archeologico, dove trovare i tasselli di una lunga storia il cui filo incrocia popoli e culture di eterogenea origine.
All'esterno del complesso storico è facile perdersi per le vie dello shopping barese, tra grandi griffe e boutique di presigio, passando per Palazzo Mincuzzi, corso Cavour e Piazza Aldo Moro.
A tarda sera perdetevi nella suggestiva cornice barese, dove la brezza marina unita al dialetto caloroso dei suoi abitanti vi trascinerà per ristoranti, locali e divertimenti del capoluogo pugliese!
- Posta sulle colline sud orientali della Murgia, in una posizione che offre splendide vedute sulla Valle d'Itria, si trova ad un'altitudine di 431 metri s.l.m. e copre una superficie di 295 km², risultando al 39simo posto per ordine di estensione fra i comuni Italiani. Martina Franca, inoltre, risulta essere il comune non capoluogo più popoloso della Puglia a sud di Bari. La fauna è caratterizzata dalla presenza di lepri, volpi, ricci, pettirossi, falchi e diversi rapaci notturni (civetta, gufo, assiolo e barbagianni), oltre ad una folta comunità di pipistrelli (tra i quali, oltre alle specie più comuni, anche il Rhinolophus hipposideros, il Rhinolophus ferrumequinum e il Rhinolophus mehelyi famosi per la caratteristica capacità di Ecolocalizzazione), questi piccoli e delicati mammiferi notturni che trovano rifugio nelle numerose grotte del monte, si rivelano incredibilmente utili in quanto eliminano gli insetti nocivi per l'agricoltura, e contribuiscono a mantenerne integro il fragile ecosistema naturale oltre ad essere indice di un habitat incontaminato e ricco d'acqua.
La flora si compone di tratti di bosco e di macchia mediterranea dove cresce spontaneamente il fungo cardoncello, alternati a oliveti e vigneti tra cui il Verdeca, il Bianco d'Alessano e il Primitivo Tarantino.
Nell'agro circostante sono presenti numerose grotte. Nella frazione di Monte Fellone di notevole rilevanza archeologica risultano la Grotta Cuoco e la Grotta Monte Fellone.